Super telecamere: Un progetto di controllo dei canali a Venezia. Un controverso sistema di videosorveglianza che ha già palesato i suoi fallimenti, ma l'amministrazione non molla.
Nasce da un progetto universitario per monitorare il moto ondoso del Canal Grande a Venezia. Si installano le telecamere e poi il consiglio comunale approva (anche se forse l'iter doveva essere diverso).
Si trattava tre telecamere dual night mobotix che controlano un trezo del campo visivo ciascuna. Il campo visivo complessivo è di 94° per ogni singola cella. Oltre a questo è resente una telecamera PTZ centrale per ingrandire i soggetti interessati.
Oggi la nuova versione ha dimezzato le caratteristiche.
Erano inizialmente solo 14 ed erano in grado di vedere il Canal Grande come una unica immagine senza zone d'ombra, riconoscere i movimenti in tempo reale e rilevare posizione e velocità.
Ben presto furono usate per fare cassa.
Durante i 10 anni successivi, la verità è alla fine venuta a galla:
Non erano in grado realmente di tracciare in modo sufficientemente preciso i natanti, quindi tantissime contravvenzioni sono state annullate. Più di qualche consigliere comunale si è domandato dello scopo di un tale sistema faraonico e, tutto sommato, inutile.
Altre tre telecamere di questo tipo erano state installate all'Isola
Nova del Tronchetto, di cui una in particolare, non sorvegliava i
canali, ma una zona dell'isola verso terra e non i canali.
Molte volte sono trapelati filmati e dati di persone che, per un motivo o
per l'altro, camminavano e venivano rilevate dal sistema Argos.
Altre telecamere Argos sono state installate in giro per i rii e canali principali di Venezia.
Oggi invece che arrendersi ad un destino certo di chiusura, il sistema è stato riciclato e connesso all'intelligenza artificiale, riconoscendo così le singole imbarcazioni, catalogandole e pare anche associandole a un numero di serie, non si sa se univoco o temporaneo.
Non tardano gli emendamenti legali per renderlo un sistema comodo per fare cassa. La storia si ripeterà?
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